SOMMARIO
Premessa: una diversità che interroga
- Il riferimento al Buon Pastore
1.1. Suore che vivono “di” Gesù Buon Pastore
1.2. “Dovete fare le Pastorelle”
1.3. La pastoralità del Divin Maestro
- Il Buon Pastore Via Verità e Vita
2.1. Fin dall’inizio
2.2. Definizioni complementari
- Il Buon Pastore Eucaristico
- Accanto ai Pastori della Chiesa
4.1. Ministero pastorale al femminile
4.2. Oltre i recinti ecclesiali
Conclusione
Allegato: Omelia ai Maestri Cattolici
PREMESSA: UNA DIVERSITÀ CHE INTERROGA
All’interno della Famiglia Paolina la Congregazione delle Suore di Gesù Buon Pastore si caratterizza per una tipica coloritura pastorale della spiritualità. Il Cristo è onorato con il titolo di Buon Pastore, Maria con la denominazione di Madre del Buon Pastore e il riferimento a Paolo si intreccia con la devozione all’apostolo Pietro. Con nessun altro istituto Don Alberione ha operato un cambia- mento così globale: al di là della finalità apostolica specifica, vale per tutti la devozione a Gesù Maestro. Unica eccezione le Pastorelle. Sorge perciò una domanda: questa “diversità”, voluta e giustificata dal Fondatore, cosa dice in ordine alla comprensione globale della spiritualità paolina? Quale sensibilità e quali valori sono sottesi alla traduzione della cristologia alberioniana in categorie pastorali?
Articolo il mio intervento attorno a quattro punti principali: l’emergere del riferimento al Buon Pastore e il suo significato; il nesso, tipicamente alberioniano, della duplice autodesignazione del Cri- sto giovanneo, ovvero “il Buon Pastore Via, Verità e Vita”; il Pastore Eucaristico e la comune origi- ne dal Tabernacolo; infine il Pastore presente nei “Pastori della Chiesa”, aspetto che richiama la devozione a Pietro, e al contempo la dimensione universale poiché il Cristo è Pastore di tutti, anche delle pecore che non sono “di quest’ovile”, aspetto che apre coraggiosamente alla missione nella prospettiva dell’apostolo Paolo.
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