Don Alberione all’epoca del “digitale”
Cultura e pedagogia: nuove prospettive apostolico-pastorali
Don Norman Melchor R. Peña Jr, ssp
Introduzione
Parlare di Don Alberione nell’epoca del “digitale” significa apprezzare due realtà convergenti. La prima è la ricchezza dell’eredità carismatico-pedagogica paolina; e la seconda è il continuo sviluppo della cultura della comunicazione. Da momento che ambedue si completano, il mio contributo è finalizzato allo studio approfondito delle loro convergenze, ma anche delle loro divergenze. L’obiettivo è quello di ricavare nuove prospettive apostolico-pastorali nella cultura e pedagogia paolina. Inizio spiegando alcune definizioni adottate:
- digitale – è l’attributo che descrive il periodo della comunicazione in cui i vari contenuti, meccanici/tecnici, orali e scritti, vengono digitalizzati e trasmessi attraverso internet e i social networks;
- cultura – intendiamo l’insieme delle norme, fede, storie, abitudini e caratteristiche sociali, lingua, musica e arte, cioè “la mentalità, lo stile di vita e il modo di fare”1, condivisi attraverso incontri ed interazioni;
- pedagogia – dice la preparazione e creazione di un processo didattico, finalizzato a trasmettere, insegnare, imparare, vivere dei contenuti formativi;
- nuovo – intende definire qualcosa di innovativo e originale;
- pastorale – significa la guida dello sviluppo umano attraverso “la sostanza e lo stile” che segue il modello evangelico nel custodire l’autentico valore tra l’uomo e Dio2;
- apostolico – ci riferiamo a colui che prega, parla, soffre, scrive, pubblica e diffonde la parola di Dio;
- prospettiva – è un cammino di kairos “qui ma non ancora” in cui ognuno è incoraggiato a protendersi in avanti (cf Fil 3,13).
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